Radio, i 100 anni in Italia da Marconi alla rivoluzione digitale

Era il 1924 quando il suono della radio riverberò tra le strade e le case italiane, il 6 ottobre, una data che sarebbe rimasta impressa per sempre e che segnò la nascita della radiofonia italiana. Gli anni ‘20 del Novecento segnarono l’apogeo della radio come strumento di massa, dando origine al fenomeno del broadcasting domestico, che sarebbe diventato il cuore pulsante della comunicazione collettiva.

Benché la storia della radio si distenda su un lungo e affascinante cammino, le sue origini restano avvolte in un velo di controversia, una contesa tra menti geniali e visioni pionieristiche. Nel 1893, il fisico e inventore Nikola Tesla presentò una trasmissione senza fili a St. Louis, nel Missouri, suscitando lo stupore di coloro che assistettero a quell’anticipazione del futuro. Tuttavia, è il nome di Guglielmo Marconi a riecheggiare più spesso nelle cronache, celebrato quale padre e artefice della radio moderna. Fu Marconi, infatti, a ottenere nel 1896, in Inghilterra, il primo brevetto per la telegrafia senza fili, assicurandosi così il privilegio dell’immortalità tecnica e il riconoscimento storico che solitamente è riservato ai vincitori di questa silenziosa corsa verso il progresso.

La diffusione e l’uso della radio affondano le proprie radici nella semplicità del mezzo, una semplicità che non richiedeva alcuna abilità tecnica particolare e apriva le porte dell’informazione a tutti, senza distinzione di ceto o istruzione. Uomini, donne, bambini: tutti trovavano nella radio una finestra sul mondo, un canale immediato di conoscenza e compagnia. Dopo la guerra, con la nascita della Repubblica, la radio si liberò dalle catene ideologiche, ritrovando la sua vera vocazione di narrazione partecipata e collettiva.

Gli anni ‘80 furono il periodo dell’espansione delle radio private. Il mezzo si fece più intimo, più personale: era l’epoca dei DJ, delle dediche e dei messaggi. La radio era diventata la colonna sonora di una vita quotidiana sempre più moderna, più frenetica, ma ancora innamorata del fascino della voce. Negli anni 2000, la digitalizzazione ha inaugurato una nuova epoca, dando vita alla radio DAB (Digital Audio Broadcasting) e alle web radio, strumenti innovativi in favore di una qualità sonora senza precedenti. Oggi la radio vive un nuovo splendore, fatto di podcast, di voci che raccontano storie, di programmi, approfondimenti, inchieste. Con l’avvento delle tecnologie digitali e dello streaming, la radio ha intrapreso un percorso di metamorfosi, rispondendo con audacia alle sfide di un’era in cui il suono e l’immagine danzano insieme.

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