In Calabria, nel 2023, si sono verificati 2.840 incidenti stradali, che hanno causato la morte di 109 persone e il ferimento di 4.385.
Rispetto al 2022, in controtendenza rispetto all’Italia, c’è una diminuzione poco significativa del numero di incidenti (-0,2%) e dei feriti (-1,9%), mentre si registra un significativo aumento delle vittime (+47,3%) che a livello nazionale sono calate del 3,8%. È quanto emerge da un report dell’Istat.
Rispetto ai Programmi d’azione Ue per la sicurezza, riferiti ai decenni 2001-2010 e 2011-2020, che impegnano i Paesi a conseguire il dimezzamento dei morti, nel periodo 2001-2010 le vittime sono calate in Calabria del 20,2%, meno della media nazionale (-42,0%); fra il 2010 e il 2023 si registrano variazioni, rispettivamente, di -21,0% e -26,1%.
Nello stesso periodo l’indice di mortalità diminuisce (da 4,1 a 3,8 deceduti ogni 100 incidenti) più di quanto accada a livello nazionale (da 1,9 nel 2010 a 1,8 nel 2023). Nel 2023 aumenta, rispetto al 2010, l’incidenza degli utenti vulnerabili per età (bambini, giovani e anziani) morti, attestandosi su un valore superiore alla media Italia (56,9% contro 47,6%). Guardando invece agli utenti vulnerabili secondo il ruolo avuto (conducenti/passeggeri di veicoli a due ruote e pedoni), il loro peso relativo (sul totale dei deceduti) si conferma inferiore a quello nazionale (31,2% contro 50,0%). Sempre tra il 2010 e il 2023 l’incidenza di pedoni deceduti è lievemente aumentata, da 10,1% a 11,9%, mentre nel resto del Paese si è registrato un aumento da un’incidenza del 15,1% al 16,0%.
Nel 2023 il costo dell’incidentalità stradale con lesioni alle persone è stimato in 17,7 miliardi per il territorio nazionale (300 euro pro capite) e in 431 milioni di euro (234 euro pro capite) per la Calabria che incide per il 2,4% sul totale.
La maggior parte degli incidenti stradali avviene tra due o più veicoli (70,5%). La tipologia più diffusa è lo scontro frontale-laterale (914 casi, 19 vittime e 1.562 feriti), seguita dal tamponamento (478 casi, 8 decessi e 835 feriti). La tipologia più pericolosa è la fuoriuscita (9,4 decessi ogni 100 incidenti) seguono lo scontro frontale (9,3), la caduta da veicolo (7,3) e l’urto con veicolo in momentanea fermata o arresto (6,1). Gli incidenti a veicoli isolati risultano più rischiosi, con una media di 6,4 morti ogni 100 incidenti, rispetto a quelli che vedono coinvolti più veicoli (2,7 decessi).
Nell’ambito dei comportamenti errati di guida, la velocità elevata, la guida distratta e il mancato rispetto delle regole di precedenza sono le prime tre cause di incidente. I tre gruppi costituiscono complessivamente il 30,4% dei casi.
Il tasso di mortalità standardizzato è più alto per la classe di età 65+ anni (10,5 per 100 mila abitanti) e per quella 15-29 anni (5,6). I conducenti dei veicoli coinvolti rappresentano il 67,9% delle vittime e il 64,5% dei feriti, le persone trasportate il 20,2% dei morti e il 29,3% dei feriti, i pedoni l’11,9% dei deceduti e il 6,2% dei feriti. Il 69,2% dei pedoni rimasti vittima di incidente appartiene alla classe di età 65+ mentre il 68,0% dei pedoni feriti ha più di 44 anni. Il tasso di lesività standardizzato è maggiore per la classe di età 15-29 anni (470,7 per 100mila abitanti) e per quella 30-44 anni (311,2).
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