Emergenza Covid-19: Avanti Mendicino chiede alla maggioranza di convocare una commissione allargata ai rappresentanti della Caritas e delle associazioni di volontariato

Qualche giorno fa i nostri consiglieri Francesco Gervasi e Francesca Reda, nell’esercizio delle loro funzioni di vigilanza e controllo dell’attività amministrativa, si sono recati in Comune per prendere visione degli atti inerenti i lavori della Commissione Servizi Sociali che hanno portato all’assegnazione dei buoni spesa per l’emergenza da Covid19 per un totale di quasi 75mila euro.

Si è appreso che la suddetta Commissione ha inteso suddividere le domande pervenute in due fasce: una riferita a chi non percepisce alcuna forma di sostegno pubblico e l’altra riferita invece a chi percepisce sussidi.

Nell’ambito della prima fascia sono rientrati 191 beneficiari del contributo, consistente in un buono spesa per un valore da 250 a 325 euro. Si è dunque seguito l’indirizzo di differenziare il contributo in relazione al punteggio raggiunto in base ad una serie di parametri (numero dei componenti il nucleo familiare, ISEE, casi di disabilità presenti in famiglia, ecc.).

Nella seconda fascia, composta da 167 richiedenti già beneficiari di altri sussidi, si è deciso invece di accontentare indistintamente tutti con un forfait di € 125, senza fare distinzioni, ad esempio, tra chi percepisce un Reddito di Cittadinanza di 200 euro e chi ne percepisce invece uno da 700 euro; senza differenziare la condizione di chi percepisce una pensione di invalidità da quella di chi invece percepisce il REI, ecc. In altre parole si è dato un “contentino” a tutti senza però ponderare le specifiche situazioni di bisogno di ciascuno di loro.

«Visto e considerato il particolare momento che stiamo vivendo e consapevoli, comunque, ciascuno dei richiedenti versa in una condizione di disagio sociale ed economico, vogliamo evitare di polemizzare sull’argomento ed anzi, in un’ottica costruttiva e collaborativa – dicono i consiglieri di Avanti Mendicino – intendiamo formulare al Sindaco, all’Assessore alle Politiche Sociali ed a tutta la maggioranza una serie di proposte affinché, in futuro, l’erogazione dei contributi possa avvenire tenendo conto anche del grado delle esigenze e dei bisogni delle fasce più deboli. Non a caso, appena pubblicato il bando, mossi proprio da questo spirito, avevamo già proposto all’amministrazione comunale di operare al bando stesso alcune modifiche, prima fra tutte, quella di eliminare l’ISEE dai parametri per individuare i beneficiari, in quanto si tratta di un indicatore reddituale riferito alla situazione del 2018 e non a quella attuale che risente della crisi economica provocata dalla pandemia. Purtroppo quel nostro appello è caduto nel vuoto».

Alla luce di tutto ciò, il gruppo Avanti Mendicino ha chiesto che venga al più presto convocata la II Commissione Politiche Sociali, affinché si possa aprire un confronto sulla metodologia utilizzata fino ad ora per l’assegnazione di contributi e buoni spesa, allargando la partecipazione della commissione stessa anche ai rappresentanti delle associazioni del Terzo Settore ed alle associazioni di volontariato impegnate nel sociale presenti sul territorio (pensiamo ad esempio alla Caritas ed alle altre Onlus attive nella nostra comunità), in modo da studiare tutti insieme un metodo il più possibile condiviso di cui, in futuro, dovrà tenere conto la Commissione Servizi Sociali per l’erogazione di contributi e sussidi.

L’obiettivo deve rimanere quello di dare aiuto a chi ha reale bisogno e di darne di più a chi sta peggio. Questa crisi ha generato nuove sacche di povertà che purtroppo sfuggono ai tradizionali indicatori di ricchezza come l’ISEE. Molti cittadini che percepiscono indennità per invalidità non riescono, con quei sussidi, neanche a garantirsi le spese e le cure sanitarie, pertanto non possono essere penalizzati oltremodo nell’ottenimento dei buoni spesa.

«Chiederemo all’Amministrazione Comunale di prevedere nel bilancio di previsione, che presto dovremo approvare, nuove e maggiori risorse per dare una mano ai meno fortunati e a chi si troverà in difficoltà a causa della pandemiacontinuano i consiglieri – Tali risorse si potrebbero trovare, ad esempio, risparmiando e contenendo spese non indispensabili, come ad esempio quelle inerenti il decoro urbano o per manifestazioni e spettacoli. Confidiamo, questa volta, che il nostro appello non rimanga lettera morta. Perché se da una parte, le misure di contenimento del contagio da Covid-19 ci impongono il mantenimento delle distanze fisiche, dall’altra noi amministratori abbiamo il dovere di accorciare le distanze sociali e la forbice tra i ricchi ed i poveri».

REDAZIONE

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