A Rende resta acceso il motore della solidarietà

A Rende la solidarietà non si arresta, anzi, si moltiplicano le iniziative di sostegno alle famiglie più bisognose.
Dall’inizio della pandemia e della relativa emergenza sociale oltre che sanitaria, l’amministrazione Manna si è prodigata con una serie di iniziative volte a supportare chi si è trovato in estrema difficoltà.
Tante le attestazioni fattive di aiuto alle fasce più colpite da una crisi economica che rischia di: “creare nuove povertà e disagi”, dice l’assessore alle politiche sociali Annamaria Artese che evidenzia anche come: “grazie al lavoro dei volontari siamo riusciti a raggiungere una ampia parte di popolazione che, ad oggi, ha difficoltà anche a comprare generi di prima necessità. La Terra di Piero e la Croce Rossa sono i pilastri su cui poggia una solidarietà fattiva e senza confini”.
In tanti, dallo studente universitario al gruppo di imprenditori, hanno aderito al progetto del comune di Rende creando una rete di soccorso che vanta numeri incredibili: “nell’area urbana si è arrivati a consegnare più di seicento pasti e generi di prima necessità” afferma l’Artese sottolineando “l’importanza di un percorso virtuoso avviato sul nostro territorio che di certo non si esaurisce al finire dell’emergenza in atto, ma piuttosto da esso deve ripartire”.
Tra le ultime donazioni quella dell’azienda Maiora che lo stesso sindaco Marcello Manna ha voluto ringraziare: “grazie da parte di tutta la città all’ente gestore dei punti Despar a Rende che ci ha donato un cospicuo numero di buoni spesa che serviranno a rafforzare la nostra rete di solidarietà”.
Il direttore della filiale di Quattromiglia, a nome del presidente del CdA Giuseppe Cannillo, ha dichiarato che l’azienda riconoscerà lo sconto del 10% sui buoni spesa concessi dal governo centrale.
L’associazione “I quartieri 2.0” ha aderito donando alla terra di Piero i generi di prima necessità raccolti dai volontari dei quartieri di Saporito, Surdo, Linze e Difesa.
Anche Alberto Busillo, titolare del ristorante Habanero, nonostante la chiusura forzata della sua attività, ha contattato l’assessore alle politiche sociali: “perché volevo aderire anche io a questa iniziativa di supporto alle famiglie più bisognose dando il contributo che potevo”, dice il ristoratore.
Da ieri, le cucine del locale di via Verdi, sono ritornate in funzione: alimenteranno la rete solidale che “si muove, nonostante tutto sia fermo”, conclude l’Artese.

 

Vedi anche...