Rapporto SVIMEZ: reddito di cittadinanza utile ma non incisivo sulla lotta alla disoccupazione

A cura dell’Avv. Luigi Salvatore Falco

A causa di “ragioni lavorative” dal 2000 ad oggi sono oltre 2 milioni, molti di questi giovani, coloro i quali hanno lasciato il Mezzogiorno e, nei prossimi 50 anni, si prevede la perdita di ulteriori 5 milioni di persone.

Tali dati risultano dal rapporto annuale dell’Associazione per lo Sviluppo dell’Industria nel Mezzogiorno da cui emerge che l’Italia si “allontana” dall’Europa e, inoltre, che il divario tra Nord e Sud rimane non invariato a discapito del Mezzogiorno.

Dati – veramente – allarmanti.

Il rapporto Svimez in commento giudica il Reddito di cittadinanza “utile” ma sostiene, altresì, che “la povertà non si combatte solo con un contributo monetario: occorre ridefinire le politiche di welfare ed estendere a tutti in egual misura i diritti di cittadinanza” ed ancora che “l’impatto del Reddito sul mercato del lavoro è nullo, in quanto la misura, invece di richiamare persone in cerca di occupazione, le sta allontanando dal mercato del lavoro”.

Da ciò ne deriva che senza una seria politica rivolta alla creazione – reale – di posti di lavoro sempre maggiore sarà il divario tra Nord e Sud e tra Italia e Europa.

All’Italia, specie al Sud, occorre dunque un’importante riforma del lavoro (ma anche un’incisiva  e coraggiosa riforma fiscale ed economica!) e NON mero assistenzialismo.

Il Reddito di cittadinanza, allora, può essere definito una buona misura di lotta alla povertà ma non, di certo, un’utile misura di creazione di posti di lavoro.

Gli analisti dell’istituto, infine, ritengono opportuno puntare sul Sud come “piattaforma verde del Paese”.

In sostanza, si consiglia di investire su settori nuovi di produzione, come e la bioeconomia, al fine di ottenere utili risultati sia contro la disoccupazione che contro la “fuga” dei giovani del Sud.

Avv. Luigi Salvatore Falco

REDAZIONE

 

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