#MusicaeCoraggio “Liberi di rinascere”, il primo appuntamento in diretta sui social

All’insegna della musica, della riflessione e della beneficenza è stato il primo appuntamento social dell’evento: #MusicaeCoraggio.

Un 25 aprile, giunto al 75° anniversario della Festa nazionale della liberazione, fatto di resistenza e resistenze, di antico e nuovo, di suoni e di angoli d’Italia.

Tanti gli artisti italiani, con le loro voci libere, hanno risposto sì, all’iniziativa di Pierluigi Virelli.

Tutti insieme, protagonisti di una nuova resilienza, combattuta con nuove armi: strumenti musicali, poesia e cultura.

“Liberi di rinascere”, in diretta live su Facebook e Instagram:

(https://www.facebook.com/pierluigivirellipage/)

(https://www.instagram.com/PierluigiVirelli/)

ha saputo mettere in rete personalità del mondo della musica e della cultura che dalle loro case hanno partecipato a sostegno della sanità calabrese.

Per donare è sufficiente inserire i seguenti dati:

Intestazione: Associazione teatrale i Vacantusi

Iban: IT54W0303242840010000004844

Causale: Emergenza Covid19 Calabria

La prima ad intervenire nel dibattito storico-culturale del 25 aprile online, è stata la “madre” della canzone popolare italiana, Giovanna Marini che ha raccontato la storia della canzone partigiana “Bella Ciao” al tempo delle mondine nelle risaie del Nord- Est d’Italia.

La cantautrice di ballate che raccontano storie italiane, ha sottolineato l’importanza della comunicazione, del dialogo, dell’incontro: “Abbiamo bisogno gli uni degli altri” – ha dichiarato- e rivolgendosi alle nuove generazioni ha evidenziato l’importanza dei nonni come risorsa speciale di valori e tradizioni, ricordando le donne e i bambini che tanti anni fa hanno liberato Napoli, facendo un vero e proprio miracolo.

La musica non è mancata durante la maratona di incontri del 25 aprile. Tanti musicisti sono scesi in campo: dalla Calabria, alla Puglia, dalla Campania al Lazio, dalla Sicilia e alla Basilicata.

Insieme a Pierluigi Virelli ci sono stati: Bruno Tassone, cantante e musicista calabrese dei Parafonè; Emanuele Licci, della band Canzoniere Grecanico Salentino, con la sua Grecìa salentina ed il brano dedicato al prossimo e al nostro Paese dal titolo: “Mio primo amore fedele”.

Ed ancora, Pietro Cernuto, della band Unavantaluna, costruttore e suonatore di “friscalettu”.

Con organetto e “cupa cupa” in diretta c’è stato anche Rino Locantore, della band Ragnatela Folk band.

Biagio De Prisco, cantore e custode di testi antichissimi, ha intonato i suoi canti di lavoro. Massimiliano De Marco, della band Kalàscima, ha proposto il canto di un pescatore alla Madonna.

A “Liberi di rinascere” non è mancata la poesia con Daniel Cundari, in diretta da Barcellona con la sua visione rocambolesca della poesia come bene di prima necessità.

Interessante nel corso della mattinata l’intervento del Maestro Ambrogio Sparagna, musicista che ha collaborato, con F. De Gregori, L. Barbarossa, A. Branduardi, L. Dalla, T. De Sio, N. D’Angelo, M. Nazionale, G. Lindo Ferretti, L. Galeazzi, S. Cristicchi.  Sparagna che cura anche il repertorio dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, è intervenuto sull’attuale condizione dei musicisti al tempo del coronavirus.

“È un paradosso nella festa della liberazione per noi musicisti non poter cantare e suonare, si dovrebbe posticipare questa celebrazione”.  E sulla resistenza Sparagna aggiunge: “Non abbiamo molte canzoni sulla resistenza. Non c’era il tempo per cantare. C’è una sola canzone che sintetizza la resistenza: I ribelli della montagna”.

Uno dei momenti più attesi è stato l’incontro con Pino Aprile, scrittore e giornalista che a proposito della situazione attuale vissuta nel nostro Paese, interviene sul ruolo dei vinti, di cui parla in uno dei suoi romanzi.

“I vinti hanno il potere sul futuro ma non lo sanno, i vincitori per questo li temono.  In questo momento storico a cambiare la situazione italiana potrebbero essere i vinti. I meridionali, potrebbero fare un paese più giusto”.

Poi continua. “Siamo nel pieno di una rivoluzione di civiltà. Per salvarsi bisognerà rimanere uniti. Se ci saranno strappi ulteriori nella parte egoista e più ladra delle regioni settentrionali l’Italia si spezzerà”.

E a proposito di mestieri come quello dei musicisti, dei poeti e dei sognatori, Aprile dice: “Ognuno si salverà facendo ciò che sa fare. L’arte è l’uso dell’intelligenza per giocare, non per mangiare. Il nostro cervello era attrezzato prima ai suoni che alle parole. E la musica è il linguaggio universale per eccellenza”.

A “Liberi di rinascere” anche Mimmo Cavallo, cantautore di tradizione, autore di canzoni per M. Martini, G. Morandi, Zucchero e tanti altri, a proposito dello scontro sulla questione meridionale afferma: “bisogna distinguere tra vittime e carnefici e scegliere da che parte stare” e poi sul caso Feltri dice: “pieta per lui e per i morti suoi”. Poi Cavallo in conclusione propone: “Immagino la gente che ritorna nei paesi abbandonati. Una grande città potrebbe adottare tanti paesi, sarebbe una bella occasione, ma trovato il vaccino ritorneremo ad essere cattivi”.

Chiude la rassegna no-stop #MusicaeCoraggio del 25 aprile, Andrea Rivera, cantautore politically incorrect e attore comico che con la sua bandana rossa, legge “Partigia-No”, un testo che potrebbe diventare una canzone. “Oggi, i partigiani siamo noi che paghiamo le bollette, i medici, i malati, i morti sul lavoro”.

Andrea Rivera tornerà nel secondo appuntamento, “Solidarietà al lavoro”, che si terrà online il 1 maggio a partire dal 21, un vero e proprio concertone del primo maggio, ma non solo. Sarà una vera e propria festa della musica e dello spettacolo, con circa 30 artisti e tanti generi musicali: dal blues al jazz, dal gospel alla musica elettronica. Ci saranno anche comici, attori e poeti.

 

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