Manovra fiscale: stretta sulle “false” prime case

A cura dell’Avv. Luigi Salvatore Falco

Il Governo ha intenzione di intervenire decisamente al fine di fronteggiare l’evasione realizzata da chi utilizza i componenti del nucleo familiare con l’intenzione di far risultare ogni casa come “prima casa”.

In Italia sarebbero circa 135 mila: un dato veramente rilevante.

Con le false “prime case” il danno immediato è per i Comuni che, secondo le stime del Governo, ogni anno perderebbero introiti per mancato versamento IMU di ben 200 milioni di euro.

Attualmente, la maggior parte dei Comuni italiani, specie quelli di piccole dimensioni, non sono in grado di coprire – neppure – le spese di “ordinaria amministrazione” e, naturalmente, l’alto tasso di evasione dei tributi comunali, di certo, non giova rispetto a una situazione già drammatica di suo.

Con riguardo ai danni derivanti dal mancato versamento dell’IMU a causa delle c.d. “false prime case” è bene far riferimento ad alcuni dati.

Secondo l’associazione degli avvocati matrimonialisti il 7% delle separazioni costituirebbe un vero e proprio falso diretto al solo fine di frodare il Fisco; bisogna, però, stare attenti a compiere tali escamotage in quanto dichiarare la falsa residenza all’anagrafe è già di per sé un reato: falso in atto pubblico.

Ma non è sempre e solo una frode ai danni del Fisco.

Infatti, spesso capita, specie per questioni lavorative,  che gli stessi componenti di un unico nucleo familiare si trovino – realmente – a vivere in diverse abitazioni.

Utile è l’insegnamento sul punto della Cassazione secondo cui le risultanze anagrafiche rivestono un valore meramente presuntivo e possono essere superate da una prova contraria.

Ed è per questo, appunto, che molti Comuni si sono adoperati al fine di scovare eventuali false dichiarazioni con precipuo scopo di eludere il versamento dell’IMU.

Dunque, si raccomanda prudenza alle pratiche di falsa dichiarazione viste le importanti conseguenze tributarie e, soprattutto, penali.

REDAZIONE

 

Vedi anche...