Mafia, politica ed economia: le inchieste della magistratura svelano un contesto molto preoccupante

Negli ultimi giorni, da Nord a Sud d’Italia, abbiamo assistito ad inchieste giudiziarie che hanno confermato, purtroppo, l’attualità dei rapporti esistenti tra mafie, politica ed economia.

In Valle d’Aosta, Piemonte e Calabria, per citare i fatti più recenti, gli investigatori – a cui Avviso Pubblico esprime il più vivo plauso per il lavoro svolto – hanno appurato, attraverso plurime intercettazioni telefoniche ed ambientali, l’esistenza di rapporti tra esponenti di diverse forze politiche e mafiosi, in cui i primi chiedono voti in cambio della concessione di favori che hanno ritorni economici particolarmente significativi per le cosche, a danno dell’intera collettività.

L’esistenza di rapporti tra mafiosi ed esponenti politici riguarda tutti i livelli e, soprattutto, gli enti regionali e locali, come testimoniano non solo gli arresti di sindaci, assessori, consiglieri, dirigenti e funzionari pubblici degli ultimi giorni, ma anche i 19 Comuni sciolti per mafia dall’inizio del 2019 e i 338 sciolti dal 1991, anno di entrata in vigore della legge.

Di fronte a questo scenario, Avviso Pubblico chiede a tutte le forze e ai movimenti politici di dare delle risposte rapide, forti e concrete, tenendo conto, tra le altre, delle indicazioni fornite dalla Commissione parlamentare antimafia, a partire dalla selezione della classe dirigente.

La politica, quella vera, deve essere credibile, trasparente e responsabile. Non si può piegare alla ricerca del consenso a tutti i costi, alla logica degli affari e della tutela degli interessi particolari.

REDAZIONE

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