Intervista al Segretario federale IdM Orlandino Greco “Ci impegneremo con tutte le nostre forze per il rilancio della Calabria e del Meridione”

In attesa delle imminenti elezioni regionali, con Orlandino Greco, Segretario federale Italia del Meridione, facciamo un punto politico sui contenuti e gli obiettivi di IdM, ma anche sui grandi temi dettati dall’emergenza sanitaria, dall’emigrazione di migliaia di giovani calabresi al Recovery Fund.

Si dice che la politica, per fare un buon lavoro, debba tener conto delle energie e delle idee dei giovani, ma la nostra Regione ne è ormai quasi sprovvista tenuto conto del numero sempre altissimo dei corregionali che cercano la loro fortuna altrove. Quali sono i vostri obiettivi occupazionali e culturali per fronteggiare quella che si presenta ormai come un’emergenza?

La nostra regione paga l’assenza di investimenti in start-up, innovazione e ricerca. Bisogna dire che la parte del reddito di cittadinanza che riguarda le politiche attive è stato un fallimento. Il mondo del lavoro è cambiato moltissimo negli ultimi dieci anni. Creare lavoro significa dare opportunità alle imprese di investire garantendo una riduzione del costo del lavoro e incentivi importanti per chi assume i giovani under 35. Garanzia Giovani sicuramente può aiutare, ma serve anche altro. Risorse per chi investe in start-up innovative guidate da giovani imprenditori.

In che modo ritiene che la politica possa ancora contribuire al concetto, che sembra ormai lontano, di giustizia sociale?

Non credo sia lontano il concetto, ma la sua corretta attuazione. La Calabria è da troppo tempo una terra di precariato. Sia da sindaco che da consigliere regionale mi sono sempre battuto per quei lavoratori che da decenni lavorano in Calabria nei vari enti locali senza alcuna certezza per il futuro. Credo occorra ricostruire una rete di sostegno che da un lato garantisca un reddito minimo a chi non può lavorare e dall’altro porti finalmente ad una stabilizzazione le migliaia di precari che da troppo tempo lavorano in Calabria senza alcuna prospettiva di futuro.

Soprattutto in queste ultime settimane, la nostra Regione è stata oggetto di forte attenzione per il suo problema legato alla sanità. Quali sono, a suo avviso, le prime importanti mosse per uscire da questa impasse?

Su questo tema fondamentale L’Italia del Meridione ha già stilato dieci punti fondamentali per garantire un diritto essenziale dei cittadini. Trasparenza e riduzione della burocrazia; riorganizzazione del sistema dell’urgenza/ emergenza; controllo della qualità sui servizi erogati; fondi specifici per la tutela dei piccoli centri e delle aree disagiate; funzione integrata della rete assistenziale privata; sistema premiante nei contratti degli operatori sanitari; sterilizzazione del disavanzo sanitario storico politiche d’investimento. Ognuno di questi obiettivi è stato sviluppato con il supporto di professionisti che quotidianamente operano nel settore e siamo pronti a confrontarci sui contenuti.

Recovery Fund, per l’Italia un’occasione unica ma il governo penalizza il Sud. Secondo lei, ci giochiamo il futuro di un’intera generazione di giovani meridionali?

Per una reale ripartenza è arrivato il momento che il Mezzogiorno detti le sue regole, Conte ha mostrato tenacia e risolutezza nelle trattative sul Recovery Fund, ci aspettiamo che lo stesso faccio nella distribuzione dei fondi modificando quella che era la prospettiva iniziale posta dalle regioni del nord nella ridistribuzione che vedeva nuovamente il sud penalizzato. Spetta ora alla politica, ai rappresentanti istituzionali meridionali, porre le basi di un vero progetto di rinascita anche per il sud. “Ridurre i divari tra cittadini e territori è la priorità nazionale ed europea per riavviare uno sviluppo sostenibile e durevole in Italia” ci ricorda l’Europa” e questa sarebbe anche una possibilità in più per la politica, per ritornare ad essere credibile e mettere in moto un processo rivolto finalmente al progresso e non più al regresso assoluto e le risorse dovranno servire ad una perequazione reale interna. Non vogliamo più Ponti Morandi, ma grandi opere che sappiano rispondere alle reali esigenze di un Paese che ha grandi risorse e si pone come porta del mediterraneo partendo proprio dal sud, la Zes di Gioia Tauro e il Ponte sullo Stretto ne raffigurano una visione concreta,

Le elezioni regionali, che capitano in un periodo storico assai complicato, sono ormai imminenti. Italia del Meridione si sente pronta alla campagna elettorale? Quali programmi e quante energie per questo partito figlio del Sud?

L’Italia del Meridione è pronta perché non ha mai smesso di lavorare. Abbiamo un movimento radicato in crescita continua e questo ci consentirà, nonostante il momento complesso che meriterebbe alcune considerazioni, di essere presenti nella competizione regionale. Ci sarebbe molto da discutere sul programma anche perché sarà su questo che ci baseremo nel definire eventuali alleanza. Tre i punti che riteniamo prioritari per il rilancio della Calabria e del Meridione: superamento della spesa storica nella distribuzione dei fondi dal governo centrale; la perequazione infrastrutturale nord-sud; la definizione di una federazione istituzionale tra le regioni del sud.

by Barbara Santelli

 

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