Il rock di Carmen Consoli incanta al Festival d’Autunno

Catanzaro – L’atmosfera era calda, l’attesa infinita. Carmen Consoli, sabato sera, ha finalmente raggiunto i suoi fan a Catanzaro in un Teatro Politeama gremito per il secondo appuntamento della XVII edizione del Festival d’Autunno, ideato e diretto da Antonietta Santacroce. Un’estate trascorsa a dare sfogo alle sue due anime musicali in un tour acclamatissimo e che vive l’ultima tappa in terra di Calabria mostrando il suo volto più amato, quello rock. Perché la “cantantessa” è sicuramente un’artista baciata dal dio del rock.

Avvolta da un fascio di luce con la chitarra a tracolla, la Consoli si presenta sul palco da sola. Figura esile e minuta nel suo abito elegante, è sembrata essere lontana dalla immagine della rocker che da lì a breve avrebbe “strapazzato” le sue chitarre.

L’ultimo bacio non è solo uno dei suoi brani più amati, ma è stato il giusto abbrivio da cui è iniziato tutto. La prima delle numerose vibrazioni di una serata dalle mille sfumature, costruita su un arrangiamento essenziale. Lo stile vocale è quello che la caratterizza da sempre, unico e riconoscibile nei suoi toni. Un “bacio” che è suonato un pò da benvenuto, un ideale saluto che avrebbe lasciato spazio a inattese distorsioni hendrixiane, mettendosi di fronte al suo amplificatore, mentre sul palco faceva il suo ingresso la band. Carmen era lì davanti al suo pubblico pronta e determinata come mai.

Con estrema destrezza ha accarezzato le sue chitarre che emettevano suoni penetranti e profondi, dando ai testi ricercati e mai banali un senso di maggiore forza con il supporto di una band che ha messo in mostra una grande sintonia. La sua musica “profuma” di Sicilia, di influenze nord africane, di Sud, di voglia di multiculturalità. Un universo che non ha confini, fatto di passione e voglia di conoscere musica e tradizioni pronte a fondersi con grande gusto nelle sue composizioni.

Ogni attimo ha rappresentato una immagine definita del suo stile graffiante, anche nei momenti più intimi. Dall’esaltazione di brani rock come Per niente stanca, Besame Giuda e Mio zio alle attese Parole di burro, In bianco e nero, e Fiori d’arancio cantate a squarciagola dal pubblico, è stato un continuum di arrangiamenti potenti che hanno creato una incredibile onda d’urto alternatasi a momenti di forte impatto emotivo. Carmen Consoli non è solo una perfetta interprete dei suoi brani, ma ha dato sfoggio della sua bravura e della sua classe nell’approccio con la chitarra. In Parole di burro è passata più volte dal plettro al fingerpicking e viceversa, mostrando di essere dotata di una tecnica non comune.

Il vertice emotivo della serata si è avuto con l’esecuzione di Blunotte. Un brano che ha in sé una sottile vena malinconica il cui ritornello ha portato tutti a cantare insieme a lei. Stesso effetto durante l’esecuzione di Quello che sento, un piccolo affresco musicale che ha sottolineato la sensibilità artistica. Stesso sentimento maturato nel suo essere donna del Sud con l’esecuzione in dialetto siciliano di Stranizza d’amuri, di Franco Battiato, e della immancabile ‘A finestra, introdotta da una strofa di Cu ti lu dissi di Rosa Balistreri, sigillo finale di un concerto salutato con una autentica ovazione.

Il Festival d’Autunno vivrà un lungo fine settimana con la proiezione del film Senza Lucio (11 ottobre) di Mario Sesti e proseguirà il 12 ottobre con la masterclass di Ron, alle ore 18:30 nel Piccolo del Politeama, e si concluderà con il concerto, al Teatro Politeama di Catanzaro, che lo stesso artista dedicherà al suo grande amico Lucio Dalla.

REDAZIONE

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