LA CASA È UN INFERNO potrebbe sembrare un titolo di un film dell’orrore e non la sintesi dell’intervista all’ex sindaco di Venezia Massimo Cacciari. Ci aiuta a riflettere con pragmatismo su alcuni temi collegati al #dopoguerracoronavirus.

Un paese non può sopravvivere a lungo se rimane chiuso. È la realtà. Si muore di coronavirus. Ma senza lavoro mi posso ammazzare. Cosa stiamo aspettando? Che non ci sia più un contagiato? Un morto? Che le rianimazioni siano vuote? Qual è l’orizzonte?

E Cacciari è uno che di #brodoconlaforchetta se ne intende: ha avuto molto da lavorare ai tempi del Mose per cercare di portare la parola verità sulla più grande ed inutile infrastruttura italiana del Dopoguerra, pensata per proteggere Venezia dall’inclemente avanzare del mare Adriatico, che invece si è trasformata in un’opera inutile ed arrivata fuori tempo, un grande boomerag di immagine dei decisori politici italiani.

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