Avanti Mendicino: La maggioranza replica irresponsabilmente sul caso mobbing. C’è qualcosa da chiarire

Mendicino (Cs) -Riceviamo e pubblichiamo nota stampa del gruppo Avanti Mendicino

Da un comunicato stampa del gruppo Insieme X Mendicino si evince chiaramente che il sindaco Palermo, come è suo costume, non solo non si assume le proprie responsabilità, ma cerca di scaricarle furbescamente sugli altri! Nello stesso comunicato viene più volte citato Francesco Gervasi con una forma che va più sul personale e meno sulla sostanza dei fatti e sulla trasparenza degli atti, quasi come se il nostro capogruppo e Consigliere Provinciale fosse la sua ossessione ed il suo incubo peggiore!

È vero, negli anni precedenti alle giunte Palermo, il dipendente che ha citato in giudizio il Comune di Mendicino, svolgeva mansioni superiori al suo inquadramento, ma le svolgeva diligentemente, con efficienza e soprattutto senza mai pretendere neanche un centesimo in più rispetto al suo stipendio. Il suo ricorso arriva solo quando Palermo lo rimuove da quelle mansioni e lo “parcheggia” in un angolo, mortificandolo e privandolo di un minimo della riconoscenza che gli era dovuta per tutto quello che aveva fatto in passato per il buon andamento del comune. Solo a quel punto, infatti, decide di fare ricorso. È fin troppo evidente, quindi che la responsabilità è solo di Palermo che ne ha disposto il trasferimento interno.

Ma ormai siamo abituati alla filosofia del sindaco e dell’Amministrazione comunale di Mendicino. Quando il comune passa alla cronaca per fatti di mala gestione la colpa è sempre di Francesco Gervasi, Raffaele Vena e Francesca Reda. Per fortuna i cittadini si sono resi conto di queste irresponsabili e basse scorrettezze e sanno riconoscere la verità.

Quanto alla condanna del comune per mobbing anticipata da tutti i giornali, prima ancora che intervenissimo anche noi con una dichiarazione, è opportuno fare maggiore chiarezza, dopo il maldestro tentativo del Sindaco di intorbidire le acque. In questo caso, il dipendente ha citato a giudizio il comune proprio per le vessazioni e umiliazioni subite sul posto di lavoro, successivamente alla nuova collocazione decisa da Palermo, a seguito di un SUO decreto (illegittimo) i cui contenuti non erano noti neanche all’assessore al personale e non è “presunto” come sostiene la maggioranza.

Tale decreto di movimentazione del personale, lo ricordiamo, ha creato un profondo malumore tra la gran parte del personale e rispetto al quale lo stesso sindaco è  stato costretto ad una clamorosa retromarcia quando si è rischiata la paralisi dell’ente.

Inoltre il consigliere Gervasi non ha mai fatto mistero di non essere d’accordo su quel decreto e, a differenza di molti altri assessori e consiglieri dell’epoca che neanche lo condividevano, ci ha messo la faccia ed ha espresso il suo pensiero contrario pubblicamente! Stessa posizione contraria palesata da Gervasi sull’impostazione delle pianta organica. In questo caso, la posizione contraria è stata addirittura espressa in un documento del circolo PD inviato al sindaco a firma della stessa Ricci che all’epoca ne era segretaria!!

La verità  è che non è virtù di tutti assumersi le proprie responsabilità e il nostro sindaco è campione per lasciarsele scivolare sulle spalle, addebitandole sugli altri!

Come gruppo rivolgiamo alla maggioranza l’invito ad una maggiore attenzione e vicinanza, ma soprattutto rispetto nei confronti del dipendente vittima di questo abuso.

Ai cittadini diciamo che ci dispiace che debbano sobbarcarsi non solo le 50mila euro di risarcimento che il comune dovrà riconoscere al dipendente, ma anche le spese per l’incarico legale ad un avvocato esterno, nonostante il nostro comune sia dotato di un Ufficio Legale e possa contare sulla competenza dell’Avvocato Filippelli.

Il gruppo Avanti Mendicino

REDAZIONE

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